“La vita silenziosa delle cose” Viterbo, Palazzo dei Priori, fino 30 gennaio 2016

E’ “La vita silenziosa delle cose” a cura di Vittorio Sgarbi, quaranta opere raffiguranti nature morte, in esposizione nella sala Regia di palazzo dei Priori.

La mostra arriva direttamente da Milano, inaugurata a settembre per Expo a palazzo Ildebrandi dove resta fino al 30 novembre. Quindi il viaggio a Viterbo.

Selezione di quaranta nature morte, che abbracciano un periodo che parte dalla fine del ‘500 per arrivare alla seconda metà del ‘900. A cominciare dagli straordinari dipinti sei e settecenteschi, testimonianza dei periodi di maggiore espressione e fortuna del genere, rimanendo tuttavia immutate anche nelle declinazioni più vicine allo spirito della modernità.

“Vita silente” preferiva chiamare Giorgio De Chirico la natura morta, rifacendosi al termine tedesco Stilleben, che significa appunto “vita silenziosa”. Infatti, scriveva il grande metafisico, “la natura morta è un quadro che rappresenta la vita silenziosa degli oggetti e delle cose”. E oggi, questa splendida mostra, si rifà fin dal titolo a quest’accezione di uno dei generi-cardine della nostra tradizione artistica, sottolineando il carattere del “silenzio”delle cose (piatti, frutti, suppellettili, stoviglie, arredi, mazzi di fiori), come categoria universale e atemporale, al di là e oltre lo scorrere insistente del tempo, delle mode, del chiacchiericcio che troppe volte accompagna l’incedere delle nuove correnti artistiche e degli infiniti “ismi” che caratterizzano la nostra storia dell’arte, in particolar modo dall’avvento delle avanguardie fino a oggi.

Quaranta opere, che abbracciano un periodo che parte dalla fine del Cinquecento per arrivare alla seconda metà del Novecento che attestano di una ricchezza formale, una pregnanza pittorica e un’aderenza al dato di realtà rimaste del tutto inalterate nel tempo: a cominciare dagli straordinari dipinti sei e settecenteschi di Fede Galizia, Vincenzo Campi, Evaristo Baschenis, Carlo Magini, Giacomo Ceruti, testimonianza dei periodi di maggiore espressione e fortuna del genere, rimanendo tuttavia immutate anche nelle declinazioni più vicine allo spirito della modernità, come quelle di grandi protagonisti delle avanguardie storiche come Fortunato Depero, o di maestri dell’astrattismo italiano come Atanasio Soldati, o di giganti della pittura informale come Ennio Morlotti.

La mostra sarà aperta fino al 30 gennaio 2016, tutti i giorni (ore 10,00 – 19,00), con esclusione del lunedì mattina; biglietto d’ingresso di 5 euro, disponibile anche online insieme alla possibilità d’acquisto del catalogo.

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